Allarmi dall’atmosfera

Allarmi dall’atmosfera Uragani, tornado, bombe d’acqua e ondate di calore

Sempre più l’aumento generalizzato di forti inondazioni, di tempeste, di siccità e di ondate di calore risulta essere conseguenza dei cambiamenti climatici

Le attività dell’uomo fanno aumentare i gas serra nell’atmosfera. Questo eccessivo apporto di anidride carbonica e di metano fa aumentare la temperatura della superficie della Terra e dell’atmosfera vicina al suolo. La temperatura media dell’aria è cresciuta più di 1 grado dal 1860 ad oggi, e il riscaldamento del 20° secolo è stato probabilmente il più alto degli ultimi dieci secoli. Si ritiene che questo innalzamento termico già oggi stia accrescendo la frequenza e l’intensità di cicloni tropicali e di uragani, dei tornado come pure dei periodi di siccità, delle ondate di calore e delle piogge acide. Sempre a causa del rialzo termico nel corso del 20° secolo il livello medio dei mari è cresciuto fra 10 e 20 centimetri, probabilmente in conseguenza dell’espansione termica delle acque dei mari e dello scioglimento dei ghiacci. Anche il livello di innalzamento dei mari durante il 20° secolo non ha precedenti negli ultimi tremila anni, ma ha risparmiato il Mediterraneo, che è aumentato di livello molto meno, malgrado si sia riscaldato più della media. L’incremento medio globale della temperatura dell’aria entro il 2100 è stimato da circa 1,5 a 6 gradi e questo sarebbe un evento senza precedenti negli ultimi diecimila anni: quindi, in futuro, potrebbero diventare molto più usuali sia disastrose burrasche con venti fortissimi generate da vortici che si muoverebbero a passo d’uomo rimanendo su una stessa regione a lungo sia lunghi periodi di siccità in ampie regioni del pianeta.

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    relatore: Roberto Buizza e Francesco Lamperti (Scuola Sant’Anna)

    ore: 15:00

    data: 10 dicembre 2020

    Diretta streaming

    Roberto Buizza ha una laurea in Fisica, un PhD in matematica ed un Master in Business Administration. Dal 1991 al 2018 ha lavorato presso ‘European Center for Medium-Range Weather Forecasts’ (il Centro Meteorologico Europeo situato a Reading, UK), dove ha dato un contributo fondamentale nello sviluppo dei sistemi di previsione, ed ha servito come Capo della Divisione ‘Predictability’ e ‘Lead Scientist’. Dal novembre è Professore Ordinario di Fisica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove ha creato e sta sviluppando una nuova iniziativa sul clima, con il supporto anche della Scuola Normale Superiore di Pisa e dell’Istituto Studi Superiori IUSS di Pavia. Esperto in previsioni numeriche, metodi ad insieme, chaos e predicibilità, ha più di 200 pubblicazioni, di cui più di 100 in giornali specializzati con ‘peer review’.

    Francesco Lamperti is an Assistant Professor at the Institute of Economics, Scuola Superiore Sant’Anna (Pisa) and scientist at the RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment. His research interests are mainly focused on macroeconomics, agent based and integrated assessment modelling, climate change economics and dynamics of natural disasters.
    He holds a Bachelor and a Master of Science in Economics from Bocconi University (Milan) and, in 2016, he obtained a Ph.D. in Economics from Scuola Superiore Sant’Anna (Pisa). In his doctoral thesis, titled “Climate Change and Macroeconomic Dynamics: a Complex System Perspective” he has developed DSK, a global-scale agent based integrated assessment model.
    Francesco has been involved in different FP7 and H2020 European projects and has published on a variety of international scientific journals.
    At EIEE, he works on the evaluation of financial impacts form climate change, the relationship between financial stability and climate change, and the design of policies aimed at directing investments towards low-carbon technologies.
    His research interests are mainly focused on macroeconomics, agent based and integrated assessment modelling, climate change economics and dynamics of natural disasters. He is currently working on the evaluation of financial impacts form climate change, the relationship between financial stability and climate change, and the design of policies aimed at directing investments towards low-carbon technologies.

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