La Terra è un pianeta inquieto, in continuo movimento.
Eruzioni e terremoti si verificano in tutta la superficie terrestre e sul fondo degli oceani
La Terra è un pianeta inquieto che non sta mai fermo. Questa irrequietezza è dovuta alla struttura interna della Terra, il cui materiale caldo risale verso la superficie raffreddandosi e aumentando di densità. Talvolta questo materiale fuoriesce in superficie, talvolta si sposta lateralmente trascinando la parte sovrastante. Sono questi movimenti a generare vulcani e terremoti. La maggior concentrazione dei vulcani nel mondo è collocata nella cosiddetta “cintura di fuoco”, una fascia che si estende dalle coste orientali a quelle occidentali dell’Oceano Pacifico, ma anche sul territorio italiano esistono diversi vulcani o sistemi vulcanici attivi, che hanno cioè dato manifestazioni negli ultimi 10.000 anni. Solo Stromboli ed Etna danno eruzioni continue o separate da brevi periodi di riposo, dell’ordine di mesi o di pochissimi anni. I fenomeni sismici, cioè i terremoti, possono verificarsi in conseguenza di un’eruzione vulcanica o dello scontro delle placche nelle quali è suddivisa la crosta terrestre. Vulcani e terremoti sono eventi naturali estremamente pericolosi. Nel Novecento il terremoto più grave in Italia, il più intenso degli ultimi 200 anni, si verificò nel 1908 sullo stretto di Messina, radendo al suolo le città di Messina e di Reggio Calabria. I morti accertati furono circa 80.000.
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Info:
Carlo Meletti, geologo, si occupa da oltre 30 anni di sismologia storica, di valutazione della pericolosità sismica e di educazione al terremoto.
È stato ricercatore del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR (1990-1998), poi al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa (1999-2002); dal 2003, è primo tecnologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) a Pisa.
Dal 1° settembre 2019 è direttore della Sezione di Pisa dell’INGV.
Ha partecipato ai principali progetti nazionali ed europei nell’ambito della pericolosità sismica dal 1988 in poi. È uno degli autori della mappa di pericolosità sismica per il territorio nazionale (MPS04), su cui si basa la Normativa Tecnica per le costruzioni. Dal 2013 al 2019 è stato responsabile del Centro Pericolosità Sismica dell’INGV.
È impegnato nell’attività divulgativa con le scuole e di informazione con la popolazione durante le emergenze sismiche. Da alcuni anni si occupa anche della presenza social dell’INGV con i canali INGVterremoti.
È autore di oltre 300 tra pubblicazioni, presentazioni a congressi nazionali e internazionali, rapporti tecnici, banche dati, ecc.
Viviana Castelli è nata a Siena nel 1958.
Ha una laurea in Lettere (Firenze 1983) e un diploma in archivistica, paleografia e diplomatica (Bologna, 1988). Di mestiere è sismologa storica, cioè fa ricerche storiche per ricostruire gli effetti dei terremoti del passato a fini di mitigazione del rischio sismico.
Dal 1987 al 1999 ha lavorato per il Gruppo nazionale per la difesa dai terremoti del CNR. Nel 2000 è passata alle dipendenze dell’Istituto nazionale di geofisica, poi Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV).
Con le sue ricerche ha contribuito alla redazione dei cataloghi sismici italiani pubblicati dal 1994 in poi.
Dal 2003 fa parte del gruppo EDURISK_Percorsi educativi per la riduzione del rischio che promuove iniziative culturali per la prevenzione dei rischi ambientali in collaborazione col Dipartimento nazionale della protezione civile. In questo ambito studia le tracce lasciate dai fenomeni naturali nella memoria collettiva e cura il sito internet Lapicidata, dedicato a “Lapidi, immagini, ex voto, memorie e tracce di terremoti italiani (https:lapicidata.wordpress.com).
Nel tempo libero continua a leggere vecchie carte e talvolta scrive qualcosa su temi di storia culturale e militare.
I sodalizi di cui fa parte sono: la Società Italiana di Storia Militare di Roma (dal 2013), l’Accademia di San Galgano di Chiusdino (SI) (dal 2019) e l’Accademia dei Fisiocritici di Siena (dal 2020).