“…ogni sorta di strumento e di macchina viene continuamente messa in opera da un numero grande di artefici…ed è forza che ve ne siano di peritissimi e di finissimo discorso”
Galileo, Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
La Storia ci mostra una continua trasformazione delle competenze nella produzione di beni e anche in questi anni si assiste con frequenza crescente alla nascita di nuovi lavori grazie, da una parte, alla richiesta di nuovi prodotti da parte della società — ad esempio quelli della green economy — e, dall’altra, alla disponibilità di tecnologie innovative — quali quelle relative alla rivoluzione digitale e all’intelligenza artificiale. Queste ultime, per la loro applicazione sia alla creazione di risorse sia all’ottimizzazione di vecchi processi produttivi, richiedono a loro volta nuove competenze, di norma non possedute all’uscita dalla filiera educativo-formativa.
Uno studio della UE predice che oltre la metà dei bambini che oggi frequentano la scuola primaria svolgeranno da adulti un lavoro che oggi ancora non esiste: un fatto che impone al sistema educativo una flessibilità e un’adattabilità oggi largamente assenti.
Nel futuro il mondo del lavoro richiederà sempre più individui in grado di dominare in maniera rapida e flessibile vasti campi di conoscenze e informazioni, le più disparate possibili. Ciò implica la necessità di competenze diversificate nel portafoglio della formazione quali: creatività fuori dagli schemi, empatia e pensiero trasversale, capacità di affrontare problematiche eterogenee con strumenti mirati alla risoluzione di complessità crescenti (che possono discendere da discipline quali l’arte, la filosofia, l’etica) oltre ad adattabilità e propensione a una formazione continua.
La scarsa conoscenza dei nuovi tipi di lavori rischia di creare allarmismi immotivati e di rallentare processi formativi innovativi. Conviene invece analizzare le ragioni del disallineamento tra formazione e competenze richieste e cogliere la sfida di una formazione orientata a valorizzare problem solving, trans-disciplinarità e capacità di lavorare in gruppo. Queste prospettive verranno discusse con un occhio ai lavori del futuro.
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Info:
Claudio Fassio
Ricercatore di economia politica presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Ha lavorato dal 2015 al 2022 presso l’Università di Lund in Svezia, in qualità di professore associato. È research affiliate presso il centro di ricerca sull’innovazione CIRCLE dell’Università di Lund. Precedentemente ha lavorato presso l’università di Torino e la LUISS a Roma. A Lund ha gestito progetti di ricerca finanziati dall’agenzia Svedese per l’innovazione (Vinnova) sul tema dell’innovazione e delle catene globali del valore. Si occupa di innovazione e internazionalizzazione delle imprese, di migrazione di lavoratori qualificati e impatto sull’innovazione e di collaborazioni tra imprese e università. Ha al suo attivo più di 30 pubblicazioni accademiche. Insegna Economia Politica nel corso di laurea triennale della laurea in Scienze Politiche.
Roberto Rizza. Professore Ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Bologna. Gli interessi di ricerca sono rivolti al rapporto tra politiche per il mercato del lavoro e inclusione sociale con particolare riferimento alle diseguaglianze di genere. Svolge attività di ricerca sull’implementazione delle politiche sociali e del lavoro, adottando la prospettiva della street-level bureaucracy. Si occupa inoltre del tema dell’active ageing e delle politiche pensionistiche. La sue pubblicazioni sono apparse in varie riviste nazionali e internazionali, tra cui Journal of Public Policy, Transfer: European Review of Labour and Research, International Journal of Sociology and Social Policy, Sozialer Fortschritt, Revue Internationale de Sociologie/International Review of Sociology, Rassegna italiana di Sociologia, Stato e mercato, Sociologia del lavoro, Polis.
Tra le sue più recenti pubblicazioni:
(con Rosa Mulè), Gendering the Political Economy of Labour Market Policies, 2023, London and New York, Routledge,
(con Nicola De Luigi e Barbara Giullari) “Labour market policies: de-regulatiom, inclusion, dualization”, in Carlo Trigilia (a cura di) Capitalisms and Democracies. Can Growth and Equality be Reconciled?, London and New York, Routledge
“Politiche per il lavoro e diseguaglianze di genere”, in Il Mulino, 2022.
(con Rebecca Paraciani) “When the workplace is the home. Labour inspectors’ discretionary power in the field of domestic work: an institutional analysis”, in Journal of Public Policy, 2021, 41(1), 1-16
(con Egidio Riva) “Who receives occupational welfare? The importance of skills across Europe’s diverse industrial relations regimes”, in Transfer: European Review of Labour and Research, 2021, 27(1), 97–112