La farmacologia è, ormai da tempo, una scienza biomedica sperimentale che si occupa della ricerca, scoperta e caratterizzazione di sostanze chimiche con effetti biologici su cellule e su funzioni dei vari organi del corpo umano.
La conoscenza farmacologica trova testimonianze praticamente in tutto il mondo fin da migliaia di anni fa. L’uso dei farmaci è stato in tutti i tempi ed in ogni continente così esteso da giustificare la nota affermazione di Sir William Osler (1894): ‘L’Uomo ha una vocazione innata per la terapia…il desiderio di prendere medicinali è una caratteristica che distingue l’Uomo dagli animali: orbene è proprio questo uno dei maggiori ostacoli contro cui lottare!’. A guardar bene l’origine della farmacologia coincide con l’origine stessa dell’Uomo: masticando ed ingerendo prodotti vegetali, come semi, corteccia, foglie, fiori o radici di varie piante, gli uomini primitivi osservarono che questi potevano produrre effetti sull’organismo, dal dolore al sonno o alla diarrea. Solo successivamente incominciò anche l’osservazione delle reazioni degli animali a determinati alimenti o a diversi veleni (serpenti, insetti etc). Circa 5000 anni fa in India, Cina ed Egitto iniziarono i processi di conoscenza e classificazione dei vari prodotti vegetali, dando origine a quella che oggi definiamo erboristeria: erbe uguali o simili sono state da sempre utilizzate per trattare gli stessi malanni da popolazioni appartenenti a civiltà diverse. La farmacologia, nelle sue varie articolazioni, è quindi un sapere antichissimo ed insieme modernissimo, che si è praticamente sviluppato in tutte le culture: un sapere che ancor oggi affianca approcci ipertecnologici a pratiche che si perdono nella notte dei tempi di ogni civiltà.
Info:
Valentina Giuffra è Professore Associato presso l’Università di Pisa, dove insegna Storia della Medicina per diversi corsi di laurea di area medica, e Paleopatologia e Bioarcheologia dei Resti Umani per il corso di laurea in Archeologia.
È Direttore del Master di I livello in Antropologia Scheletrica, Forense e Paleopatologia, del Corso di Perfezionamento in Studio delle Mummie e della Summer School in Osteoarchaeology and Paleopatology. È direttore del Museo di Anatomia Patologica dell’Università di Pisa.
Ha partecipato a studi paleopatologici su resti scheletrici e mummificati appartenenti a personaggi di rilievo nella storia italiana, quali i membri della famiglia Medici di Firenze, Cangrande della Scala, Pandolfo III Malatesta, Federico da Montefeltro, San Davino Armeno, tra gli altri. La sua attività di ricerca è stata incentrata sullo studio bioarcheologico di ampie serie scheletriche, in particolare dalla Toscana medievale, per ricostruire lo stato di salute e lo stile di vita dei gruppi umani del passato. Al materiale proveniente dal cimitero della peste di Alghero ha dedicato la monografia “The plague cemetery of Alghero, Sardinia (1582-1583). The bioarchaeological study”, pubblicata nel 2022; è autore di oltre 100 articoli scientifici su temi di paleopatologia e storia della medicina.
Paolo Mazzarello. Laureato in medicina e chirurgia, è specialista in Neurologia e Dottore di Ricerca in Scienze Neurologiche. Nell’Università di Pavia è Professore Ordinario di Storia della Medicina, Presidente del Sistema Museale di Ateneo e Direttore del Museo Kosmos di Storia Naturale. Mazzarello è membro dell’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere – dal 2007 e dell’Academia Europaea dal 2010. Ha diretto la rivista “Confinia Caphalalgica et Neurologica” ed è responsabile scientifico dei “Rendiconti dell’Istituto Lombardo (Classe di Lettere, Scienze Morali e Storiche)”. Fa parte del comitato editoriale delle riviste: Journal of the History of the Neurosciences, Italian Journal of Anatomy ed Embryology, Functional Neurology, Vesalius, Annali di Storia delle Università Italiane, Medicina nei Secoli, Mefisto.
Ha pubblicato circa 250 articoli e note su riviste scientifiche nazionali e internazionali (tra le quali Nature, Lancet, Nature Cell Biology, Nature Molecular and Cell Biology, Brain, Nuncius, Isis, Endeavour, Athenaeum, Studies in History and Philosophy of Biological and Biomedical Sciences, Le Scienze).
Mazzarello ha pubblicato il romanzo “Il mulino di Leibniz” (Neri Pozza 2022) sui misteri della coscienza e i saggi storico-scientifici: “Il darwinista infedele. Lombroso e l’evoluzione (Hoepli 2024); “Storia avventurosa della Medicina” (Neri Pozza 2023); “L’intrigo Spallanzani” (Bollati Boringhieri 2021); “Il genio e l’alienista. La strana visita di Lombroso a Tolstoj” (Bollati Boringhieri 2005; 2017); “Il Nobel dimenticato. La vita e la scienza di Camillo Golgi” (Bollati Boringhieri 2006; 2019); “Il professore e la cantante. La grande storia d’amore di Alessandro Volta” (Bollati Boringhieri 2009, Bompiani 2020); “L’erba della regina. Storia di un decotto miracoloso” (Bollati Boringhieri 2013); “E si salvò anche la madre. L’evento che rivoluzionò il parto cesareo” (Bollati Boringhieri 2015); “L’elefante di Napoleone” (Bompiani 2017); “L’inferno sulla vetta” (Bompiani 2019); Ombre nella mente. Lombroso e lo scapigliato (con Maria Antonietta Grignani; Bollati Boringhieri 2020). Per la Oxford University Press ha pubblicato “The Hidden Structure. A Scientific Biography of Camillo Golgi (Oxford, 1999) e “Golgi. A Biography of the Founder of Modern Neurosciences” (New York, 2010). Ha edito i libri “Savant Relics. Brains and Remains of Scientists” (con Marco Beretta e Maria Conforti; Science History Publications/USA, 2016) e “Alfonso Corti. The discovery of the hearing organ” (con Alessandro Martini, Eugenio Mira e Albert Mudry; Padova University Press, Padova 2022; poi Wayenborgh Publishing, Amsterdam 2024).