La crescente diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, l’indebolimento del senso comunitario e della funzione di mediazione svolta dai gruppi sociali, hanno favorito l’aumento del potere e dell’influenza dei mass media. Il ruolo dei mass media è oggi reso più complesso da una diffusa “anarchia” nelle informazioni: nell’attuale sistema informativo globale è molto difficile stabilire regole condivise e avere garanzia, da parte degli utenti, della correttezza dei contenuti.
Diventano sempre più urgenti misure per garantire la correttezza dell’informazione in Rete, limitando la diffusione di notizie false e fuorvianti ma nello stesso tempo garantendo la libertà di informazione, elemento fondante della democrazia.
Negli anni Cinquanta fu avanzata l’ipotesi che l’impatto dei media non poteva prescindere dalla loro influenza sul contesto sociale e sulle opinioni pregresse dei fruitori. Tuttavia negli anni Sessanta la crescente diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, l’indebolimento del senso comunitario e della funzione di mediazione svolta dai gruppi sociali hanno portato alla conclusione che sta aumentando il potere e l’influenza dei mass media. Secondo Marshall McLuhan l’evoluzione dei mezzi di comunicazione ha consentito comunicazione in tempo reale a grande distanza, per cui il mondo è diventato più “piccolo” tanto da assumere le dimensioni di un villaggio: “Tutti i media ci investono interamente. Sono talmente penetranti nelle loro conseguenze personali, politiche, economiche, estetiche, psicologiche, morali, etiche e sociali, da non lasciare alcuna parte di noi intatta, vergine, immutata”. Per Jurgen Habermas, lo sviluppo dei mass media ha soffocato anche il dibattito democratico, per cui l’opinione pubblica non può formarsi liberamente, ma è sottoposta al controllo, alla mistificazione, alla manipolazione. Attualmente la teoria più accreditata è quella del costruttivismo sociale, secondo la quale i media “costruiscono” la realtà selezionando determinate immagini e contenuti; da parte sua il pubblico costruisce una propria visione della realtà mediandola con le “costruzioni” offerte dai media. Ai nostri giorni, con tecnologie in continua evoluzione, è ormai opinione comune che i media abbiano un effetto diretto nel condizionare gli atteggiamenti e le credenze del loro pubblico. Ma cosa sono esattamente i mass media? Taluno li etichetta come “Mezzi di diffusione di massa attraverso cui è possibile diffondere un messaggio, secondo le caratteristiche proprie del mezzo, ad una pluralità di destinatari, senza necessaria interazione tra i due poli”. È innegabile che larga parte della popolazione mondiale passi gran parte del proprio tempo a contatto con i mass media e difficilmente possa farne a meno. Tali mezzi, per la loro stessa struttura comunicativa, influenzano la cultura e la percezione della realtà, proponendo modelli e stili di vita che fanno leva sulla desiderabilità sociale. Preso atto che i mass media hanno notevoli effetti (non sempre positivi e non sempre consapevoli) sul modo di pensare degli individui, diventa importante favorire una diffusa capacità di analisi che consenta una reazione criticamente consapevole ai messaggi e ai modelli che sono trasmessi. A rendere ancor più complesso il ruolo dei mass media c’è anche una diffusa “anarchia” nelle informazioni: la velocità con cui si trasferiscono le informazioni nella Rete e il crescente accesso all’uso di sempre nuove tecnologie hanno creato un sistema informativo globale in cui è molto difficile stabilire regole condivise e avere garanzia, da parte degli utenti, della correttezza dei contenuti. Negli ultimi anni, in particolare, grazie anche alla diffusione dei social network si assiste a un ampio dilagare di disinformazione online, con i grandi operatori della Rete accusati di essere responsabili della facilità con cui avviene la diffusione di materiale che incita all’odio (per esempio, hate speech), alle discriminazioni o che veicola attività dal dubbio profilo di legalità. Certamente la natura stessa della Rete rende difficile stabilire regole e responsabilità precise per informazioni create ogni giorno da milioni di organizzazioni o semplici utenti, così come è laborioso distinguere una notizia vera da una falsa (le cosiddette fake news) o intercettare contenuti indecenti e incivili, come quelli che fanno riferimento alla pedofilia, all’odio razziale o allo sfruttamento sessuale. L’Unione Europea sta da tempo adottando alcune misure per contrastare questo fenomeno e garantire che l’informazione sulla Rete si svolga in modo corretto, limitando la diffusione di notizie false e fuorvianti, ma cercando nello stesso tempo di mantenere le garanzie della libertà di informazione, baluardo della democrazia.
Video dell’incontro
Info:
Serena Giusti, politologa, Scuola Sant’Anna Pisa.
Serena Giusti è docente di Relazioni Internazionali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed è Senior Associate Research Fellow presso l’Istituto di Studi di Politica Internazionale di Milano. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole ed il Master in European Studies presso il Collegio d’Europa-Bruges nella sede di Varsavia. È membro dell’advisory board di Women International Security (WIIS) – Italia.
Piero Martin è professore ordinario di fisica all’Università di Padova.
Fellow dell’American Physical Society, è stato responsabile di grandi imprese di ricerca internazionali. Attualmente è Chief Physicist di DTT, il nuovo grande esperimento italiano sulla fusione.
Tedx speaker, scrive per La Stampa ed è stato vincitore e finalista di premi nazionali di divulgazione. Il suo ultimo libro “Le 7 misure del mondo” (Laterza 2021) verrà tradotto negli Stati Uniti (Yale University press), in Cina, Germania e Giappone.
Oltre a “Le 7 misure del mondo”, ha scritto “L’era dell’atomo” per Il Mulino (con A. Viola) “Zerologia”, con C. Bartocci e A. Tagliapietra, filosofo, (Il Mulino, 2016),“Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti” (Codice edizioni, 2018, con A. Viola). Trash è stato selezionato tra i 5 finalisti del Premio Galileo per la divulgazione scientifica 2018 e ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica “G. Dosi”, sezione Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.